Viticoltura, il Crea partecipa al progetto Oenomed
ROMA (ITALPRESS) – E’ possibile produrre vini biodinamici in un’ottica di sostenibilità ambientale, mantenendo i sapori e i gusti della tipicità mediterranea e sviluppando al contempo un marchio di qualità per le Pmi delle aree protette, che le renda competitive sui mercati internazionali? Questo è l’obiettivo del progetto Oenemed che punta alla qualificazione e alla promozione di filiere vitivinicole di Pmi delle aree protette del Mediterraneo, valorizzando le specificità del territorio e adottando innovazioni green di processo e di prodotto.
Di tutto questo si parlerà nella Conferenza stampa internazionale per il lancio del progetto, organizzata dalla Chambre National Syndicale des Producteurs de Boissons Alcoolisèes, che si svolgerà il 20 maggio a Tunisi. Oenomed è un progetto di cooperazione transfrontaliera sostenuto dal programma Eni Cbc Med, che riunisce 4 Paesi mediterranei, Tunisia, Italia, Francia e Libano attraverso 12 istituti di ricerca, sui temi della vitivinicoltura e delle aree protette. Il Crea partecipa con un team di ricercatori coordinato da Pasquale Cirigliano del Crea Viticoltura ed Enologia. La pressione dei consumatori, sempre più consapevoli delle sfide ambientali del settore vitivinicolo, la domanda di vini biologici e di vini cosiddetti “green” e le richieste di politiche verdi, stanno orientando i produttori verso modalità organizzative e produttive più ecologiche, spingendo le Pmi del settore a puntare sulla sostenibilità e sulla qualità anche per l’impossibilità di competere in termini quantitativi con le grandi cantine. Oenomed aiuterà le Pmi vitivinicole a diventare “verdi”, sostenendole a beneficiare delle qualità e delle caratteristiche naturali uniche delle aree protette del Mediterraneo. Tale sostegno si manifesterà concretamente attraverso l’implementazione di soluzioni tecnologiche e organizzative in grado di migliorare l’efficienza, la qualità e la sostenibilità della produzione con l’obiettivo di costruire reti di imprese mediterranee del settore vitivinicolo e definire strategie commerciali comuni, sfruttando le reti ambientali delle aree protette.
(ITALPRESS).