Valentina Romani: “Sono una fifona!”
In “Mare Fuori”, già rinnovato fino alla quarta stagione, interpreta Naditza. Valentina Romani spiega il successo della serie, esempio di sinergia tra tv lineare e streaming
Nella prossima stagione tv sarà il volto di punta della serialità di Raidue, tra la terza stagione di Mare Fuori, coming of age ambientato in un Istituto di Pena Minorile, e il capitolo finale de La Porta Rossa, al fianco di Lino Guanciale. E nel frattempo si divide tra Roma e Parigi dove è sul set del biopic dedicato a Brigitte Bardot: LaNotifica.it ha incontrato Valentina Romani, tra gli ospiti del Giffoni Film Festival 2022.
Valentina, quali sono secondo lei gli elementi che contribuiscono al successo di “Mare Fuori”?
Innanzitutto il gruppo. In “Mare Fuori” recitano molti ragazzi giovanissimi, io sono una delle più grandi, ma tutti con un talento straordinario. Poi la serie piace perché racconta la verità, un mondo a cui finora non si è data molta attenzione, e gli spettatori , specie i più giovani, hanno bisogno di verità. Infine, i personaggi sono scritti benissimo, in modo che il pubblico possa ritrovare in ognuno un pezzo di sé. Per esempio Naditza: piace perché chiunque, almeno una volta nella vita, ha vissuto la dimensione folle dell’amore.
La serie è anche un esempio di sinergia tra la tv lineare e lo streaming. Lei che spettatrice è?
Vado piano, mi piace guardare un episodio per volta. Devo confessare, però, che anch’io mi sono fatta le mie belle chiuse, come si dice in gergo, inventando ogni scusa per non uscire e finire di guardare la serie del momento.
Per esempio lo ha fatto per?
New Girl (ride, ndr.)
Non so perché avrei scommesso su “Stranger Things”.
E’ un peccato che devo confessare: di “Stranger Things” ho visto solo la prima stagione. La verità è che sono una fifona e una serie come quella potrei guardarla solo essendo certa di essere ben al sicuro in casa, alle tre di pomeriggio, in pieno giorno seduta sul divano e con il cuscino tra le braccia a farmi da scudo.
A proposito di mondi altri, che rapporto ha con la spiritualità?
Di fronte a tutto ciò che non conosce, l’essere umano resta sulla difensiva perché ha paura. Dal canto mio, ho sempre creduto che il nostro destino sia in qualche modo già scritto e l’idea che esista un altro mondo, mi piace. Mi piace pensare che quel mondo possa essere migliore per tutti.
Riccardo Manfredelli