Turismo, Forza Italia: “no accordi bilaterali Ue, sciagura election day a settembre”
Mallegni: “Non si può pensare alle Amministrative nei giorni utili
per recuperare magari una stagione economicamente devastante”
Il governo vigili su eventuali accordi bilaterali tra Paesi europei ed eviti che l’election day si svolga a settembre. Questi due dei punti fondamentali richiesti dagli operatori del turismo, riuniti a confronto dal responsabile nazionale turismo di Forza Italia, il senatore Massimo Mallegni, al quale hanno partecipato esponenti di vertice del partito, tra i quali il vicepresidente Antonio Tajani, i capigruppo di Senato e Camera, Anna Maria Bernini e Mariastella Gelmini, e l’ex ministro e vicepresidente di Palazzo Madama, Maurizio Gasparri.
L’incontro ha visto rappresentate sostanzialmente tutte le associazioni di categorie, da Confcommercio a Confesercenti, per arrivare a Federturismo, Confartigianato, Cna, Comitato Bus Turistici Italiani, Federalberghi e molti altri ancora, oltre a grandi aziende del settore come Costa Crociere. Tra i timori emersi, quello che accordi bilaterali tra Paesi dell’Unione europea possano di fatto tagliare fuori l’Italia dal grande giro della ripresa turistica.
“Sulla questione europea il governo deve vigilare, così come deve lavorare su semplificazioni e sostegno concreto alle imprese sotto forma di aiuti per l’occupazione – ha sottolineato Mallegni -. Inoltre, è bene che l’esecutivo faccia un censimento su quali sono i segmenti che rientrano nel turismo, perché per alcuni di questi, come nautica da diporto, guide e bus turistici, non si è ancora visto un provvedimento”.
Infine, la data per le elezioni: “Da una parte abbiamo una stagione compromessa a causa del virus – ha aggiunto il responsabile Turismo di Forza Italia -, dall’altra un governo che pensa di bloccare l’Italia con un election day a settembre, quando gli operatori potrebbero avere a disposizione giorni utili per compensare le mancate entrate di quest’anno. È necessario invece posticipare le elezioni amministrative almeno ad ottobre. Pensare di programmarle a settembre – ha ribadito Mallegni – sarebbe un’ulteriore sciagura economica per il settore turistico italiano”.