Tumori, Amunni (ISPRO): criticità screening, Covid passerà ma cancro rimane
Approfondimento domani e venerdì al “Cracking Cancer Forum”
Secondo l’Osservatorio nazionale screening, si registra un ritardo di 1.428.949 test
nei primi 5 mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2019
L’emergenza Coronavirus ha causato in Italia una forte riduzione degli esami di screening tumorali, con un ritardo di 1.428.949 test nei primi 5 mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2019. Anche dopo il blocco derivante dal lockdown, a maggio i controlli non sono ripresi in tutte le regioni e comunque nella maggior parte di queste il numero è stato inferiore al 10% di quelli condotti l’anno precedente. Il tema delle conseguenze del Covid sulla cura dei tumori sarà uno di quelli al centro del Cracking Cancer Forum in programma domani e venerdì, da Firenze, in digital edition su www.crackingcancer.it.
Secondo il rapporto elaborato dall’Osservatorio nazionale screening (https://www.
“Il Covid passerà ma il cancro rimane”, afferma il professor Gianni Amunni, direttore generale dell’Ispro, l’Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica, presente domani al Forum.
“Nel periodo di lockdown – spiega – sono stati sospesi gli screening oncologici e questo ha prodotto sicuramente una criticità di cui rischiamo di vedere le conseguenze. In Toscana si individuano 100 donne ogni mese con un tumore alla mammella in fase iniziale, essere stati fermi due mesi vuol dire che 200 donne non hanno avuto la diagnosi e nel tumore al seno il tempo è fondamentale: le donne che hanno una diagnosi allo screening hanno il 10% in più di sopravvivenza. Bisogna recuperare con grande determinazione questi due mesi di fermo, nel mio istituto entro fine anno intendiamo rimetterci in pari e non bloccare più l’attività, qualunque sia la situazione epidemiologica“.