Tributaristi INT: “Osservazioni e proposte sul Dl Rilancio”
Il Consiglio nazionale e la Commissione fiscalità dell’Istituto Nazionale Tributaristi (INT) hanno inviato alle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera dei Deputati osservazione e proposte in merito al D.L. 34/2020 c.d. Decreto Rilancio per cui è iniziata la discussione per la conversione in legge. Primo punto affrontato nella memoria dei tributaristi INT è il rinvio delle scadenze dei pagamenti di imposte e contributi da autoliquidazione collegati alle dichiarazioni dei redditi, già richiesto al MEF con le due date del 30 settembre per i saldi 2019 e del 30 novembre per l’acconto 2020 in unica soluzione. Su questo punto il Presidente dell’INT, Riccardo Alemanno, ha puntualizzato: “Siamo lieti che alcuni parlamentari siano intenzionati a presentare emendamenti in tal senso, ma come abbiamo avuto modo già ribadire la proroga deve essere tempestiva e quindi non può aspettare l’iter di conclusione della conversione in legge, ma deve essere concessa con un apposito provvedimento del MEF o del Governo.”
Si legge infatti nella memoria dell’INT “…omissis… In merito alle scadenze dei versamenti da autoliquidazione abbandonare, in questo particolare momento di crisi i pur necessari, in situazione di normalità, calcoli ragionieristici e liberare i contribuenti dall’ansia delle scadenze collegate alle dichiarazioni dei redditi, dando loro la possibilità di concentrarsi in questi primi mesi di riapertura sulla ripresa economica legata alla domanda ed all’offerta. Pertanto è necessaria una proroga tempestiva che non potrà essere garantita in tal senso con emendamenti al d. l. in corso di conversione, ma dovrà essere oggetto di un immediato provvedimento ad hoc…omissis…”
I tributaristi dell’INT hanno poi evidenziato la necessità di semplificare e sburocratizzare, ottimizzando documenti e dati già disponibili grazie ai sistemi digitali, alcune norme del decreto a partire dall’articolo 119 relativo al credito d’imposta del 110% (eco bonus – sisma bonus) infarcito di passaggi burocratici alcuni dei quali potrebbero essere superati se la Pubblica Amministrazione utilizzasse i dati già in suo possesso sulle varie piattaforme telematiche come nel caso dell’introduzione del visto di conformità, un ulteriore costo per i contribuenti, che fornisce solo un controllo formale sui documenti cosa che può essere svolta dall’Amministrazione finanziaria sulle piattaforme digitali come quella della fatture elettroniche, altrimenti la digitalizzazione così oggi utilizzata costituisce una semplificazione solo per la P.A. ma non per i cittadini.
Si sono proposte modifiche alle modalità di calcolo delle indennità per i professionisti di cui alla legge 4/2013 iscritti alla gestione separata Inps, infatti è stato chiesto che l’articolo 84 , che tratta appunto dell’indennità per questi professionisti, preveda come riferimento per la base di calcolo i compensi e non il reddito, si eviterebbero calcoli complessi, costi e possibilità di errori poiché, così come oggi normato, di fatto si dovrebbero compilare due dichiarazioni di redditi per i bimestri marzo-aprile 2019 e marzo-aprile 2020. Inoltre in merito alla predetta indennità l’INT ha chiesto che sia alternativa e non ostativa al contributo a fondo perduto di cui all’art. 25.
Tra le proposte di semplificazione, che se non accolte dalle modifiche al DL Rilancio saranno riproposte nel prossimo Decreto Semplificazione, l’INT ha posto l’attenzione sulla compensazioni dei crediti erariali proponendo una soluzione che pur mantenendo un controllo, anzi aumentandolo, garantirebbe più semplicità e minori costi per il contribuente.
Su questo punto il Presidente Alemanno è molto chiaro: “ Se anche in questa situazione di emergenza non vengono liberate dai lacci burocratici le compensazioni dei legittimi crediti erariali incomincio a pensare che non ci sia nessuna volontà di semplificare gli adempimenti in capo ai contribuenti e questo è veramente inaccettabile, oggi più di ieri, posso poi comprendere che forse il DL Rilancio già imbrigliato dai problemi di copertura non sia lo strumento per questa sburocratizzazione, ma l’annunciato Decreto Semplificazione non potrà non affrontare il problema della compensazione dei legittimi crediti d’imposta da parte dei cittadini contribuenti.”