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Salvatore Piemonte: Mi ispiro a Leonardo Di Caprio per il suo modo di comunicare

La sua carriera è appena cominciata, ma Salvatore Piemonte, classe 1989, ha le idee ben chiare. Attore in ascesa, diplomato all’Accademia Artisti di Roma, siciliano purosangue, ambisce al successo ma senza fretta. Perché per lui l’importante è essere apprezzati per la propria capacità e la propria esperienza. E per quello un po’ di tempo ci vuole. Lo abbiamo incontrato, per cominciare a scoprire qualche curiosità su di lui.

Salvatore partiamo dall’inizio. Che tipo di formazione hai seguito?

Ho sempre creduto che partire da una buona preparazione fosse indispensabile per questo lavoro. Mi sono diplomato presso l’Accademia artisti di Roma nel 2022-2023. Non mi sono mai fermato e ho seguito diverse masterclass tra cui quella diretta dalla Casting Director Fabiola Banzi, Federica Baglioni, Chiara Polizzi, Francesca Borromeo, Valeria Miranda, dal regista Claudio Noce, dal regista Ivan Silvesrtini. La mia formazione è stata variegata e ho studiato con costanza in questi anni.

Quali sono i tuoi attori preferiti e perché li ammiri?

I miei attori preferiti? Ma io ne ho tantissimi, posso citarne alcuni: Pier Francesco Favino, Marcello Mastroianni, Vittorio Gasman, Vittorio De Sica, Roberto Benigni, Leonardo di Caprio, Jonny Deep, Jack Nicholson, Al Pacino, Robert De Niro e Robin Williams. I primi che ho citato sono dei pilastri del cinema italiano e quelli stranieri li ammiro per i film in cui hanno lavorato e per la loro bravura. In particolare mi piace Leonardo Di Caprio perché è altamente comunictivo ed espressivo. In tutti i film in cui ha recitato si percepisce una forza, una grinta e un magnetismo che a mio avviso è difficile avere.

Quali sono le maggiori sfide che pensi di dover affrontare come artista emergente?

In questo mondo le sfide sono tante e difficili… una di queste è la competizione che porta un artista a doversi distinguere tra tanti in uno scenario variegato e complesso. Un’ altra sfida è quella di mettersi in gioco e sacrificare ogni cosa per poter riuscire ad emergere. Sono consapevole dei sacrifici e della dedizione che occorono per poter affrontare questo percorso. A me piacciono le sfide perché non c’è vittoria senza di essa e in questo settore voglio e sono deciso sia ad accoglierle le sfide e sia a vincerle.

Come pensi di far emergere la tua individualità e a distinguerti dagli altri attori?

A parte il fatto che in generale mi distinguo sempre. Ma credo che la mia individualità in questo settore possa distinguersi per la tenacia, la forza, la passione e la dedizione che metto quando recito. Quando recitare diventa naturale come se si indossasse un vestito ogni volta che si interpreta un ruolo il regista e il pubblico che osservano lo notano ed è li che ti distingui ed emergi. Per me recitare è la vita stessa. Inoltre, una delle mie caratteristiche è anche l’espressività che trasmetto quando interpreto. Io questo mestiere lo sento da sempre sin da quando ero bambino, sento che fare l’attore sia una componente innata del mio essere. Spero vivamente che questo mi porti a ottenere i giusti traguardi.

Quali sono i tuoi obiettivi a breve e a lungo termine nel mondo della recitazione?

Gli obiettivi a breve termine non mi interessano e spiego il perché. Andrea Tarkovsky dice che il film è da considerarsi come scultura del tempo e io voglio arrivare nel cinema o a girare un film per una serie televisiva di successo perché il mio desiderio più grande è essere apprezzato come attore, essere considerato nel tempo e quindi gli obiettivi a lungo termine sono quelli che mi interessano di più. Concludo dicendo che quando una passione diventa un lavoro la propria vita cambia in positivo e io vorrei proprio questo.