Riccardo Alemanno (INT): “Oltre ai ristori diretti, è necessario liberare la liquidità”
Tributaristi INT: bene accelerazione per ristori ad imprese e lavoratori autonomi maggiormente penalizzati dai provvedimenti anti Covid,
ma occorre pensare a tutte le attività economiche che anche indirettamente andranno in sofferenza
La situazione economica è difficile, la leggera ripresa dei consumi dell’estate è stata quasi cancellata dalla recrudescenza della pandemia e dagli inevitabili DPCM di queste settimane, le attività economiche soffrono e non hanno nessuna certezza per il futuro. In questo scenario ben vengano i supporti immediati alle imprese ed ai lavoratori autonomi, pertanto l’Istituto Nazionale Tributaristi (INT) accoglie con favore l’accelerazione e la semplificazione che il MEF sembra voler dare all’erogazione dei ristori per le imprese e per i lavoratori autonomi maggiormente penalizzati dai provvedimenti anti Covid. L’INT però avverte che occorre pensare a tutte le attività produttive che anche indirettamente andranno inevitabilmente in sofferenza. Così il Presidente dell’INT Riccardo Alemanno: “Oltre ai ristori diretti, è necessario liberare la liquidità per le attività produttive ad esempio semplificando l’istituto delle compensazioni dei propri crediti, sollevandole dalle pastoie burocratiche in cui sono precipitate, da anni andiamo ribadendo che un legittimo credito nei confronti dello Stato deve poter essere compensato con i debiti erariali senza orpelli burocratici e costi aggiuntivi. La nostra proposta, anche al fine di prevenire il problema delle truffe, è quella di sostituire l’obbligo di dover prima presentare le dichiarazioni annuali e del visto di conformità, con una comunicazione telematica preventiva, certo i crediti sarebbero utilizzati prima e senza costi da parte delle imprese, ma questo le istituzioni governative e parlamentari dovrebbero salutarlo come un atto di civiltà o meglio di normalità a salvaguardia dello stato di diritto. Occorre inoltre sollevare le attività produttive da “ansie da parametri e presunzioni di ricavi”, che se già nella normalità non sono sempre soggettivamente attendibili, in questo periodo perdono qualsiasi minimo significato. Per tale motivo chiediamo l’applicazione solo ai fini statistici degli ISA 2020 per consentire continuità tra le annualità 2019 e 2021 dei dati contabili, riteniamo che ogni ulteriore motivazione sia superflua dato il perseverare della pandemia e dei suoi effetti sulle attività economiche, il tutto supportato dalla richiesta di prolungamento dello stato di emergenza richiesto dal Governo ed approvato dal Parlamento, nonché dalle nuove e più rigide regole anti Covid previste dal DPCM del 24 ottobre. Sicuramente non saranno due provvedimenti risolutivi di tutti i problemi di imprese e lavoratori autonomi, il ristoro di liquidità immediata sarà sempre primario e necessario, ma ciò non significa che non debbano essere presi provvedimenti strutturali di maggior respiro, il Paese non deve perdere la visione del domani e proprio oggi è più che mai necessario pensare al futuro anche con provvedimenti di natura economico-fiscale che vadano oltre l’emergenza pandemica.”