Ponte Stretto, Salini “Leva per competitività, no rischi sismici”
ROMA (ITALPRESS) – Il Ponte sullo Stretto di Messina è una leva unica per la competitività, l’innovazione, l’immagine e la credibilità dell’Italia. Dalle colonne del Sole 24 Ore l’amministratore delegato di Webuild, Pietro Salini, spiega che non sarebbe ‘solò il più lungo ponte sospeso al mondo ma un game changer dell’economia italiana. “In assenza di solidi investimenti per la ricerca di base e non potendo contare su terre rare e materie prime critiche – osserva Salini – in Italia le infrastrutture sono vitali per la competitività e rappresentano una necessità quotidiana per imprese, servizi pubblici, trasporti d’urgenza, forze dell’ordine, studenti. Ma è difficile essere competitivi se circa 5 milioni di cittadini siciliani, quasi il 10% della popolazione, restano sconnessi dal resto del Paese”. C’è poi un tema di modernizzazione. “Ricordate le critiche all’Alta velocità? Eppure, sta facendo con il trasporto su ferro ciò che ha fatto l’Autostrada del Sole con le auto: unifica. Il Ponte va visto come una tessera di un mosaico di investimenti molto più ampio che sta rivoluzionando il trasporto italiano”. “Abbiamo tutta l’esperienza necessaria per costruire il Ponte”, è il messaggio di Salini, che rassicura sul rischio sismico citando lo studio dell’Ingv secondo cui la faglia a Cannitello, la frazione di Villa San Giovanni affacciata sullo Stretto, non è definibile attiva sotto il profilo sismico e tantomeno capace, e inoltre quella tracciata, assicura Webuild, non interseca i pozzi di fondazione dell’opera. “Come si può immaginare che un’impresa come la nostra metterebbe in pericolo la vita delle persone e la sua reputazione? Siamo quelli che hanno realizzato il Ponte San Giorgio di Genova, il Long Beach International Gateway in California, il secondo e il terzo ponte sul Bosforo in Turchia. E a Messina parliamo di un contratto per un’opera che avrà visibilità mondiale”. Salini è netto: “Realizzare il Ponte significa aumentare la credibilità del Paese. Sarà un catalizzatore di risorse e investimenti». Un’opera che «completa il corridoio Ten-T Mare del Nord-Mediterraneo e fa della Sicilia un hub logistico strategico per le merci italiane ed europee per tutto il Mediterraneo”. Cruciale per disegnare nuove rotte di cooperazione economica e culturale.(ITALPRESS).
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Fonte e foto: Italpress