PNRR, MARIO DRAGHI CITA DE GASPERI: CRITICHE DA FRATELLI D’ITALIA E SINDACATI
Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha illustrato nel dettaglio ieri in Parlamento il piano per il Recovery Fund, una montagna di miliardi di euro che l’Italia sta ricevendo a tranche dall’Unione Europea, esattamente 248, ottenuti non senza fatica, occorre dirlo, dall’ex Premier Giuseppe Conte.
Questa “concessione” da parte dell’UE è stata approvata mesi fa, in conseguenza alle tremende conseguenze che la Pandemia Covid 19 ha procurato dopo che il 9 marzo 2020 l’Italia, e dalle metà dello stesso mese tutto il mondo, ha dovuto ripiegare su un lockdown totale che ha inginocchiato l’economia per contenere il diffondersi del Coronavirus.
DRAGHI CITA ALCIDE DE GASPERI
Draghi nel presentare il piano, ha citato anche De Gasperi: <<Nel presentare questo documento, al quale è strettamente legato il nostro futuro, vorrei riprendere, specie all’indomani della celebrazione del 25 aprile, una testimonianza di uno dei padri della nostra Repubblica. Scriveva Alcide De Gasperi nel 1943: ‘Vero è che il funzionamento della democrazia economica esige disinteresse, come quello della democrazia politica suppone la virtù del carattere. L’opera di rinnovamento fallirà, se in tutte le categorie, in tutti i centri non sorgeranno degli uomini disinteressati pronti a faticare e a sacrificarsi per il bene comune’. A noi l’onere e l’onore di preparare nel modo migliore l’Italia di domani”.
Il piano di investimenti è a 360 gradi e riguarderà tutte le categorie in difficoltà, ma anche sviluppo. <<Perchè – dice sempre Draghi – Il Piano è articolato in progetti di investimento e riforme. L’accento sulle riforme è fondamentale. Queste non solo consentono di dare efficacia e rapida attuazione agli stessi investimenti, ma anche di superare le debolezze strutturali che hanno per lungo tempo rallentato la crescita e determinato livelli occupazionali insoddisfacenti, soprattutto per i giovani e le donne. Le riforme e gli investimenti sono corredati da obiettivi quantitativi e traguardi intermedi e sono organizzate in sei Missioni”.
FRATELLI D’ITALIA PARLA DI “ABUSO”
Meno convinti che il Governo abbia compiuto tutti i passi necessari prima dell’intervento di ieri sera in Aula alla Camera dei Deputati, sono Fratelli D’Italia e i Sindacati Confederali. Il partito di Giorgia Meloni, all’opposizione in questa legislatura (va detto che negli ultimi sondaggi si trova a 1 solo punto di distanza dal PD, con il 18%), ha parlato di “abuso”.
Francesco Lollobrigida di FdI lamenta il fatto che il Recovery Plan è stato portato in Parlamento dal Governo senza che tutte le forze politiche avessero avuto il tempo di poterlo studiare meglio. <<Oggi il Parlamento italiano si impegna a ragionare di un testo che non è stato possibile approfondire con la necessaria attenzione, che chi viene pagato dal popolo deve avere… Chiedo di valutare un rinvio della seduta odierna. Non basta una telefonata in Europa per avere l’avallo sul destino della nostra Nazione”. E se Draghi ha citato De Gasperi, Lollobrigida cita Marco Pannella: <<per una cosa del genere il compianto leader radicale – ha detto – avrebbe fatto lo sciopero della fame”.
I SINDACATI CONFEDERALI LAMENTANO UN “CONFRONTO INADEGUATO”
Ma anche i sindacati non sembrano aver gradito il passo del Governo, e lamentano un “confronto inadeguato” sul tema: <<Cgil, Cisl, Uil considerano inadeguato il confronto finora avuto con il Governo in ordine alla definizione delle priorità strategiche, degli obiettivi e delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza>>, affermano i segretari di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri in una nota inviata al presidente del Consiglio, Mario Draghi, con le prime valutazioni e proposte delle sigle confederali.
Cgil, Cisl e Uil chiedono che le sei missioni, le sedici componenti e le tre azioni trasversali, diventino <<oggetto costante di confronto preventivo e di monitoraggio della Governance partecipata, con il coinvolgimento sostanziale e non formale del Sindacato Confederale. Coinvolgimento che, con riferimento all’efficacia delle tappe in successione del cronoprogramma, al rispetto degli obiettivi generali e intermedi attesi con riferimento all’impatto economico, occupazionale e sociale, deve avvenire ad ogni livello attraverso approfondimenti strutturati e programmati sulle singole questioni, ben oltre la mera informativa”. Sempre secondo i Sindacati, questo si rende necessario per <<una puntuale comprensione degli aspetti di dettaglio, che al fine di valutarne la concretezza e l’impatto economico e occupazionale>>.
ANDREA IANNUZZI