Piero Angela ai “Lunatici” su Radio2: “Trauma fortissimo, temo per economia”
“Io penso che non cambiera’ niente. Se non per la crisi economica.
Bisogna vedere quanto durera’: se qualche settimana, sara’ come andare in vacanza.
Qualche mese no…”.
Lo ha detto Piero Angela intervenuto ai ‘Lunatici’ su Radio2.
Per il popolare giornalista e conduttore ” il timore e’ l’economia perche’ questa epidemia finira’ prima o poi.
Ci sono i primi segnali.
Per fortuna abbiamo anche dei sistemi di prevenzione che una volta non c’erano, come questo distanziamento sociale cosi’ rigoroso – ha aggiunto – ma dopo bisogna vedere quando e come ripartira’ l’economia.
Questo e’ stato un trauma fortissimo.
Il problema e’ bilanciare la sicurezza per evitare ulteriori ondate di contagi e la necessita’ di riprendere quelle attivita’ che non possono stare ferme piu’ di tanto”.
Parlando poi dei cambiamenti che la pandemia produrra’ sulle persone, Piero Angela ha fatto un paragone con gli incidenti stradali: “Quando vai in macchina, passi davanti a un incidente e ti spaventi.
Nei chilometri seguenti vai molto prudente e rallenti. Poi dopo un po’ torni a premere sull’acceleratore”.
Come passa questi giorni di quarantena? “La sto trascorrendo un po’ come tutti, recluso in casa – ha risposto – pero’ esistono il telefono, il computer, le e-mail. Tutti strumenti preziosissimi. Il telefono Skype e’ quello della regina di Biancaneve, quando la regina chiedeva allo specchio chi fosse la piu’ bella del reame e lo specchio rispondeva che era sempre Biancaneve.
Ma quella era una cosa immaginaria. Oggi invece quello specchio li’ ce lo abbiamo in mano – ha detto ancora Angela – parliamo a distanza guardando le persone. Le distanze sono annullate”.
“Io lavoro, faccio riunioni in questo modo – ha spiegato – come tutti.
Questa tecnologia attenua molto l’isolamento.
Pero’ poi naturalmente rimane molto spazio, perche’ non tutto si puo’ fare. E allora anche i novantenni come me, pur essendo sempre attivi, hanno comunque molto tempo.
Io ad esempio cerco di mettere a posto montagne di carte accumulate.
Mi spavento ogni volta che lo devo fare. Vale anche per i libri che non so piu’ dove mettere.
Dovrei fare una cernita”.