Paolo Ruffini a Radio Cusano Campus: “ Vi aspetto al cinema con ‘Rido perché ti amo’ per riscoprire il valore dell’amore”
Sabato primo luglio Paolo Ruffini è stato ospite di Radio Cusano Campus in compagnia di Turchese Baracchi. Durante “Turchesando”, il regista e attore toscano ha parlato del suo ultimo film, “Rido perché ti amo”, nelle sale dal prossimo 6 luglio.
“Questo film racconta la storia di due bimbi di 6 anni: lui promette di sposarla quando compirà 40 anni il giorno di San Valentino. Il film poi fa un salto temporale e una settimana prima di sposarsi lui viene lasciato perché lei gli dice che lui si era dimenticato di questa promessa, si era dimenticato del matrimonio ed era diventato cattivo, proprio come direbbe una bambina. E lui ha solo un modo per riconquistare la donna della sua vita, ovvero mantenere tutte le promesse che aveva scritto in un quaderno a 6 anni” ha dichiarato Ruffini, aggiungendo: “Questo è un film d’amore, un film sentimentale, proprio per chi ha voglia di provare una emozione infantile. Un film che ti fa chiedere ‘ma cosa potrebbe accadere se da adulti si amasse come quando eravamo piccoli?’. Il film parte con un cartello che è una frase dell’autore del Piccolo Principe e dice ‘l bambino che eri non si vergogni dell’adulto che sei diventato’, la domanda è quella. Il nostro io bambino se avessimo modo di visualizzarlo davanti a noi sarebbe felice di quello che stiamo facendo? Ci sorriderebbe? Se sorridesse vuol dire che stiamo facendo un buon lavoro”.
L’artista livornese è convinto che l’amore sia un sentimento contagioso: “L’amore è una occasione sociale, di stare insieme e ci si innamora socializzando. Il titolo fa riferimento anche al fatto che a volte di fronte alla persona amata si ride anche sguaiatamente, senza senso. Io mi sono sentito dire tante volte ‘ma cosa ridi?’. Ecco, quando si ride davanti alla persona amata è proprio il momento in cui ci si accorge di essere innamorarti. In cui ci si accorge di quel fugace momento di felicità che l’amore inizia come una scintilla. Invece non c’è così tanto amore nei social”.
Alla domanda della conduttrice, “Quante volte tu hai riso perché hai amato?”, Ruffini ha risposto: “E’ successo e succede come a tutti. La cosa bella e che parlando d’amore si parla di qualcosa che tutti abbiamo provato, da quando si nasce si fanno tre cose: si vive, si respira e si ama. Due di queste tre cose puoi decidere di non farle più ma nessuno può decidere scientemente di non amare.”
In questo film, oltre all’amore tra i due protagonisti, c’è anche quello di Paolo Ruffini per il cinema e per il suo cagnolino: “Il cagnolino quando abbiamo fatto il film aveva 2 mesi e mezzo e alla fine l’ho tenuto io. Si chiama Ciak, e la battuta è che chiami “ciak e si gira”. E’ una femminuccia e come tutti i cani promette un amore eterno, questo è il vero senso dell’amare, il darsi senza chiedere niente. I cani sono contenti di stare a casa nostra, non è che sognano di andare a Formentera, di avere il collare d’oro o di avere i followers, gli bastiamo noi. Questa è una forma d’amore meravigliosa. Il film ha tante citazioni: il cinema è un amore che non è mai geloso, lo puoi tenere da parte anche per anni ma poi lo ritrovi lì”.
Ruffini ha speso altresì belle parole per alcuni grandi maestri, “Carlo Vanzina mi ha insegnato l’eleganza, la signorilità, la compostezza e che la commedia si fa con serietà. Era un uomo moto colto e serio come Neri Parenti e Christian De Sica. Per far gli scemi bisogna essere seri. Ci vuole anche cultura e cultura popolare per riuscire a far ridere senza toccare la sensibilità altrui”, e commentato le numerose esperienze professionali come conduttore, anche a fianco di Belen Rodriguez in “Colorado”: “La conduzione è divertente e ti avvicina molto al pubblico. Lavorare con Belen è fantastico, è una ragazza strepitosa. Non la vedo da un po’ e ci siamo visti crescere. Non è semplice essere Belen, ne ha vissute tante, tante polemiche relative alla sua vita privata ma è riuscita sempre ad uscirne”.
Ruffini ha parlato dei suoi prossimi impegni lavorativi: “Uscirà in piattaforma un film che si chiama “Uomini da marciapiede”, con Herbert Ballerina, Clementino, Francesco Pannofino, il regista Francesco Albanese. Una storia molto divertente di un gruppo di sventurati che si ritrovano a fare gli gigolò durante gli europei di calcio e poi a gennaio riporterò in teatro il riadattamento teatrale del film “Quasi amici” insieme a Massimo Ghini”.