Mascagni Festival: Michele Placido “taglia” il nastro inaugurale
La ripresa turistica ed economica per la città di Livorno e il suo territorio vuole partire dal Festival Internazionale Pietro Mascagni. Sulle orme del celebre compositore, noto in tutto il mondo a cui la città labronica ha dato i natali, si parte alla scoperta di un territorio che, passo dopo passo, svela molteplici bellezze naturali e artistiche.
A sole tre miglia dalla costa livornese, in un paesaggio marino di incredibile bellezza naturalistica, pieno di vita e colori, come le Secche della Meloria, si aprirà domenica 25 luglio alle ore 20.30 la seconda edizione del “Mascagni Festival”.
Un evento unico nel suo genere che andrà in scena direttamente sugli scogli affioranti dal mare, proprio accanto alla Torre eretta dalla Repubblica di Pisa nel 1157: un attore, un pianista, una ballerina, per uno spettacolo straordinario, un monologo concertato per celebrare e descrivere il compositore labronico, la sua vita e la sua arte, da un’angolazione originale e suggestiva come il suo rapporto con il mare della città in cui è nato e vissuto.
Nasce così “Mascagni e il Mare”, che vedrà protagonista il Maestro Michele Placido, attore e regista tra i più importanti ed amati del cinema, teatro e televisione: “C’è un’incredibile coincidenza tra me e il Festival Pietro Mascagni – ha recentemente dichiarato l’artista pugliese ai microfoni della trasmissione I lunatici su RAI Radio 2 – io sono nato vicino Cerignola dove Mascagni ha composto proprio Cavalleria Rusticana e mio padre mi portava lì a vedere l’opera in teatro. Ero un bambino di 9, 10 anni e sentire l’intermezzo di Cavalleria mi ricorda sempre la campagna assolata della mia infanzia. E’ una grande emozione per me: Mascagni è il musicista che amo di più e sarò voce recitante di un bellissimo monologo di Chiara Atalanta Ridolfi che immagina Mascagni che lascia Livorno e va incontro alla sua avventura della vita”.
“Il Mare è uno specchio per il maestro Mascagni, come forse può esserlo per il maestro Placido e per ognuno di noi– afferma la drammaturga – In esso si riconosce qualcosa di familiare, amico, e qualcosa di pericoloso e perturbante. Come nell’animo umano. Sempre disperatamente in bilico tra profondità e superficie, quiete e turbamento, esaltazione e scoramento. Nascono così tre brevi atti, pensati per essere accompagnati al pianoforte dalle originali Variazioni sulle Melodie Mascagnane scritte ed eseguite dal pianista di fama internazionale Gabriele Baldocci, e dalla danza di Daniela Maccari, che ripercorrono la vita interiore di Pietro Mascagni– aggiunge la Ridolfi – curiosamente e significativamente prossima a quella di Michele Placido, e le opere la cui genesi è maggiormente legate all’elemento marino”.
Sicuramente una bella sfida organizzativa per il direttore artistico del Mascagni Festival Marco Voleri: “Ascoltando Mascagni l’odore di salmastro si insinua spesso nella mente – afferma Voleri – Il rapporto tra Mascagni e il mare è fatto di composizioni uniche, battelli, intermezzi e stornelli marini. Poi sarà forse per quella fotografia – ora a colori, ora in bianco e nero – che descrive da lustri, nelle cartoline, Livorno: la terrazza a lui dedicata, prepotentemente affacciata sul mare ed i suoi tramonti. Uno dei luoghi più eleganti e suggestivi della città dal quale si possono ammirare all’orizzonte proprio le Secche della Meloria, palcoscenico naturale di questa prima esecuzione assoluta che aprirà la seconda edizione del Festival, che ha avuto l’importante collaborazione del Comitato Promotore Pietro Mascagni e del musicologo Fulvio Venturi”.
A caratterizzare la serata, il pubblico rigorosamente presente su imbarcazioni che faranno da cornice alle Secche della Meloria, e la straordinaria e suggestiva presenza della Nave Scuola della Marina Militare, il Palinuro, in un momento che vuole celebrare i 140 anni dalla fondazione dell’Accademia Navale di Livorno.
Sarà un viaggio nella musica mascagnana, con contaminazioni ora moderne, ora sullo stile Listziano. Un viaggio nelle composizioni di Mascagni e nei luoghi che ha vissuto e sarà proprio grazie alla musica che l’uomo ritrova in sé l’armonia con il mondo e ripercorre le stagioni della vita.
ANDREA IANNUZZI