Lia Quartapelle (Pd): “Se Trump mette i dazi esporteremo altrove. Ora difesa comune europea per proteggerci dai russi”
“Credo che la presidenza Trump mostri all’Europa un mondo nuovo. Un mondo in cui gli interessi americani sono molto diversi dagli interessi europei. Noi abbiamo sempre pensato che le cose potessero andare di pari passo, mano nella mano, guardando nella stessa direzione. Trump invece fa parte di quei leader nazionalisti, isolazionisti che tendono a chiudere la porta del proprio paese e tutti gli altri restano fuori. Quindi è giusto che l’Europa si dia da fare per dire che i nostri interessi, per esempio, commerciali sono diversi da quelli degli Stati Uniti.Noi non stiamo facendo una gara con la Cina o con l’India per chi arriva primo. Abbiamo un’economia che esporta molto e abbiamo bisogno di mercati. Quindi, se Trump dice che i prodotti europei da una settimana, un mese, costano di più perché mettono i dazi, troveremo altri a cui venderli.”. Così Lia Quartapelle, deputata del Pd, ai microfoni di Calibro 8 su Radio Cusano Campus.
“Dalla vicenda dell’invasione russa contro l’Ucraina abbiamo imparato una dura lezione, e cioè che non bisogna dipendere in modo strategico da potenze che nel futuro possono mostrarsi ostili. Quindi, se domani Ursula von der Leyen comprasse il petrolio cinese, che non esiste però diciamolo per dare l’idea, sbaglierebbe. Sbaglieremmo a comprare forniture energetiche dalla Cina, sbaglieremmo a comprare forniture critiche, tecnologiche, di materiali critici che non ci sono in Europa, solo dalla Cina. Altra cosa è dire che se il nostro parmigiano non lo vogliono negli Stati Uniti perché mettono i dazi, noi cerchiamo di venderlo anche in altri paesi tra cui l’India e la Cina. Questo è il discorso che immagino stia facendo von der Leyen e lo fa, secondo me, sia per dire che abbiamo varie opzioni, sia per provare a trattare in modo non servile con un presidente degli Stati Uniti che invece ama avere intorno a sé persone che gli chiedono per favore di cambiare una sua decisione”.
E sulla difesa comune europea: “Non decideremo delle cose sulla difesa perché ce lo impone Trump. Noi viviamo in un mondo in cui un grande paese del continente europeo, la Russia, sta tenendo un comportamento aggressivo nei confronti di vari Paesi del continente europeo, non solo l’Ucraina: la Bielorussia, ha tranciato i cavi per le comunicazioni strategiche che vanno in Finlandia, ha fatto attacchi ibridi in Svezia, in Germania, è un paese che è aggressivo nei nostri confronti. O noi ci attrezziamo con una politica di difesa comune o dipenderemo sempre da qualcun altro che venga a tirarci fuori le castagne dal fuoco. In un mondo pericoloso dobbiamo essere in grado di difenderci, dobbiamo essere pacifici come atteggiamento ma non imbelli, non aspettare che ci invadano per renderci conto che la minaccia esiste.”
Guarda l’intervista su Cusano Media Play: https://www.cusanomediaplay.it/puntata/2348/il–saluto-romano–di-musk;-i-dazi-di-trump-sull-europa