Economia

LAVORO, FADDA (INAPP): “NON BASTA SOSTEGNO A REDDITO, DA CRISI SI ESCE CON POLITICHE ATTIVE” 

Intervento del Presidente al Digital debate di Formazienda 

 

“Come ci insegna la letteratura economica, le “politiche attive” sono solo una componente dell’intero sistema delle politiche del lavoro. Ma è necessaria l’utilizzazione di tutti gli strumenti di politica del lavoro per avviare una vera ripresa quando finirà l’attuale stato di “sedazione” in cui l’economia è stata posta con una terapia per il momento meramente sintomatica”. È quanto ha detto Sebastiano Fadda presidente Inapp intervenendo al digital debate “Sostenere l’occupazione per rilanciare le imprese. Le politiche del lavoro per la tenuta sociale ed economica del Paese” promosso da Formazienda.

Una terapia – ha spiegato il presidente dell’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche – basata fondamentalmente sull’erogazione di abbondanti sostegni al reddito dei lavoratori dipendenti e autonomi e sul mantenimento di una “disoccupazione nascosta” attraverso il blocco dei licenziamenti. Ma al risveglio serviranno solide politiche di carattere macroeconomico per creare nuovi posti di lavoro in sostituzione di quelli per il momento artificiosamente congelati. Tali politiche dovranno dirigersi a favorire l’allargamento e la diversificazione della base produttiva, a curare l’anemica dinamica della produttività e a creare un ambiente sistemico favorevole allo sviluppo delle imprese”.

 

“Vi sarà poi bisogno di politiche dirette al miglioramento della qualità del lavoro e di politiche di attivazione finalizzate alla crescita dei tassi di partecipazione (specialmente femminili) – ha proseguito Fadda – Ma soprattutto ci sarà bisogno delle “politiche attive”, che devono essere rafforzate e associate indissolubilmente alle politiche passive, perché due sono le esigenze da fronteggiare simultaneamente: sostenere i redditi dei lavoratori delle aziende in crisi e allineare le competenze dei lavoratori ai bisogni provenienti dai cambiamenti del mercato e dalle innovazioni tecnologiche.  Agevolare i processi di copertura dei posti vacanti, migliorare la funzione di orientamento e potenziare l’acquisizione delle nuove competenze sono le tre leve da azionare subito. Oltre ai contratti di espansione, il Fondo Nuove Competenze, se ben gestito, permette alle aziende di innovarsi e rendersi più competitive abbattendo il costo del lavoro

e ai lavoratori di acquisire le nuove competenze richieste dal mercato. Ma “se ben gestito” significa tante cose; in particolare significa rispettare una condizione fondamentale che viene generalmente trascurata: la necessità di ancorarlo a accurate analisi attuali e previsionali dei fabbisogni professionali e formativi. In mancanza di questo c’è il rischio che si tratti ancora una volta di soldi sprecati – ha concluso il presidente dell’Inapp – il nostro Istituto lavora molto con Atlante Lavoro e con altre indagini per cogliere le tendenze generali, ma le specificità del territorio devono essere colte con l’aiuto delle istituzioni locali”.

Erika Ciancio

Erika Ciancio, giornalista iscritta all’Ordine del Lazio. Inizia la sua carriera presso giornali nazionali di cronaca e politica, specializzandosi nei rapporti di pubbliche relazioni con la stampa per personaggi pubblici, anche del mondo dello spettacolo, professionisti e politici nazionali. Esperta in strategie di comunicazione social, punto di riferimento per molti personaggi nei “piazzamenti” televisivi nazionali, radio, e giornali.