Giuseppe Moroniti e il film sulle intercettazioni
Diventare produttori cinematografici non per tutti è un lavoro, per molti una missione. Come rispondere a una chiamata. E’ successo a Giuseppe Moroniti, titolare della Romana Produzioni, che è diventato un professionista del settore un po’ per caso. Attualmente sta realizzando il film “Intercettati”, incentrato, anche se in chiave ironica, in un tema attuale e caldo, che ha cambiato le sorti del mondo: le intercettazioni telefoniche.
Come nasce la sua passione per il cinema?
Ho sempre avuto una passione per il cinema e per la commedia italiana. Cosi, nel 2016 ho costituito la Romana Film, la mia prima società di produzione cinematografica. All’inizio conciliare la passione con l’operatività nella produzione di un’opera risultava difficile, in quanto bisognava mettere in campo molte risorse finanziarie. Ho quindi deciso di collaborare esternamente con altre società per la produzione di film e nel mese di dicembre ho prodotto “Polvere”, il mio primo cortometraggio.
Quando ha deciso di diventare produttore?
Vivendo a Roma da più di vent’anni mi trovavo nella città che poteva soddisfare quello che era il mio sogno: ho sempre amato i film girati nella Capitale, che per me è la località più bella del mondo e da tantissimi anni palcoscenico di opere cinematografiche importanti.
Il suo primo film prodotto è “Non tutto è perduto”. Che esperienza è stata?
E’ stata un’idea del mio amico Francesco Bellomo, produttore teatrale. Il suo progetto mi ha convinto a produrre il mio primo film che narra la vicenda di una giovane promessa del calcio che a causa dell’ostilità del padre è costretto ad abbandonare il suo sogno. L’incontro fortuito con una persona gli darà però una seconda opportunità. Il messaggio che ho voluto lanciare con questo film è che tutti nella vita possiamo sperare in una seconda occasione per realizzare i nostri sogni.
“Giorni di grazia”, è un film drammatico che pone al centro del racconto la forza inarrestabile del destino.
“Giorni di grazia” pone l’accento su una tematica importante come quella del desiderio di maternità, delle difficoltà incontrate da molte persone che poi decidono di ricorrere alla procreazione assistita. Sono tre storie interconnesse e apparentemente distanti tra loro che, con l’avanzare del racconto, rivelano di essere tracce di un medesimo destino.
“Un giorno migliore” invece l’ha vista nei panni di produttore, sceneggiatore e regista.
Essere produttore, sceneggiatore e regista dello stesso film, rappresenta il massimo a cui una persona appassionata di cinema può aspirare. Anche questo film tratta una tematica sociale importante come la difficoltà dell’affermazione alla bigenitorialità. E’ un messaggio che pone l’attenzione sulla poca tutela che oggi molti padri hanno rispetto al loro ruolo di genitore.
A che progetto sta lavorando attualmente?
Sto lavorando alla produzione del mio quarto film dal titolo “Intercettati”. Stavolta ho voluto interfacciarmi con la commedia italiana della quale sono un grande appassionato. La tematica affrontata sarà quella delle intercettazioni telefoniche, argomento molto delicato soprattutto al giorno d’oggi, che sarà trattata in chiave umoristica.