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Diabete, un sistema flash di monitoraggio aiuta pazienti e Ssn

ROMA (ITALPRESS) – Benefici per il paziente ma anche riduzione dei costi per il Servizio sanitario nazionale. Sono questi due effetti positivi della possibilità di controllare il diabete con un dispositivo che monitora in tempo reale la glicemia, secondo quanto emerge da un progetto di ricerca condotto da Vihtali (Value in Health Technology and Academy for Leadership and Innovation), spin off dell’Università Cattolica, campus di Roma, in collaborazione con l’Agenzia regionale di Sanità della Regione Toscana e promosso da Abbott. Lo studio, che è stato presentato nel corso di una conferenza stampa online, ha analizzato le potenziali ricadute economiche dell’uso del Flash Glucose Monitoring, il sistema che misura e memorizza automaticamente e continuamente i livelli di glucosio interstiziale mediante un microscopico filamento connesso a un piccolo sensore.
Sono stati quindi esaminati alcuni esiti di salute, l’aderenza alle linee guida, i ricoveri in ospedale e gli accessi in pronto soccorso di persone che usano il sistema Flash Glucose Monitoring in alcune province della Toscana, confrontate con coloro che, con identica terapia per il diabete, non utilizzano tale sistema. Secondo le analisi, con il Flash Glucose Monitoring si stima un risparmio in media di 1.600 euro annui per paziente, passando da una spesa annua di 7.153 euro a una di 5.533.
“I risultati sono stati particolarmente sorprendenti”, ha affermato Andrea Giaccari, responsabile Centro Malattie Endocrine e Metaboliche Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e docente presso il Dipartimento di Medicina e chirurgia traslazionale.
Una ‘sorpresà soprattutto per il fatto che è emersa “associata a chi utilizzava questo tipo di tecnologia – ha spiegato Giaccari – anche una riduzione notevole dei costi”, con una riduzione “del numero di ricoveri in degenza ordinaria” ma anche “degli accessi in pronto soccorso” e “del costo dei farmaci”. “Di fatto – ha aggiunto – l’uso di questa tecnologia ha determinato un enorme risparmio in termini economici”.
Inoltre, secondo Giaccari, ciò che è “più sorprendente è che questo tipo di alterazione del rapporto tra risparmio e guadagno era particolarmente evidente nelle persone che meno seguivano le linee guida”, come se la tecnologia le rendesse maggiormente capaci di gestire il proprio diabete. Poi Giaccari ha precisato che si tratta di uno “studio retrospettivo” che “non può dimostrare un rapporto di causa-effetto”.
“Lo studio, però – ha aggiunto -, suggerisce fortemente che una maggiore consapevolezza della malattia, unitamente all’uso del sistema Flash Glucose Monitoring, si associ a un significativo guadagno di salute”.
In Italia circa 3,27 milioni di persone sono affette da diabete, che nel Paese costa oltre 20 miliardi di euro l’anno, 9 miliardi di euro per spese dirette e 11 miliardi per quelle indirette. “L’11% della spesa sanitaria è dedicata a gestire i pazienti con diabete”, ha sottolineato Americo Cicchetti, direttore dell’Altems (Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e responsabile scientifico del progetto. “Lo studio – ha spiegato – è basato su una popolazione in cui già si utilizzava questa nuova tecnologia, anche se in una percentuale relativamente limitata, 12,13%”.
Dall’analisi, quindi, è emerso che “il costo della gestione tra coloro che utilizzavano il monitoraggio e quelli che non lo utilizzavano era migliorativo”, ha affermato Cicchetti. “Il sistema sanitario – ha aggiunto – ha risparmiato circa 1.620 euro all’anno per paziente”.
Alessandro Campana, responsabile Vihtali del progetto, da parte sua, ha portato una riflessione sugli strumenti della Digital Health, anche alla luce dell’emergenza pandemica che ha causato “problemi di accesso alle strutture per i pazienti cronici”. “Ci sono stati – ha ricordato – ritardi molto grossi di valutazione e presa in carico dei pazienti dovuti alla difficoltà di accesso all’ospedale”. Per Campana, però, “le tecnologie digitali hanno iniziato a essere riferimenti fondamentali per il futuro della sanità”.
(ITALPRESS).