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COVID, D’AMATO: RIPENSARE ISTITUZIONI, VOCI OMS E UE DEBOLI

Intervento dell’Assessore alla Sanità della Regione Lazio al Congresso internazionale
Covid-19 tra Nord e Sud del Mondo. Un nuovo contesto geo-politico e di salute dopo il SARS-CoV-2

Covid, D’Amato: ripensare istituzioni, voci Oms e Ue deboli

Da questa pandemia ne usciamo insieme o tutti ne verremo travolti

 

Siamo di fronte ad un evento storico senza precedenti. Questa pandemia ai tempi della globalizzazione ha portato in luce tutte le storture, le difficoltà di rapporto tra singoli continenti. Le difficoltà anche delle agenzie governative mondiali a garantire un’equità di accesso alle cure, ai farmaci, ai vaccini. E al contempo l’esatta consapevolezza che siamo tutti sulla stessa barca e che se non possiamo remare in direzioni diverse (basta pensare al tema delle varianti, al tema della messa in sicurezza) ci deve essere un approccio che cambia la modalità che finora è stata utilizzata”. È quanto afferma l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, intervenendo al Congresso internazionale “Covid-19 tra Nord e Sud del Mondo. Un nuovo contesto geo-politico e di salute dopo il SARS-CoV-2”, organizzato dall’Istituto IRCSS di Roma, coinvolgendo medici e personale sanitario provenienti da tutto il mondo, economisti e rappresentanti istituzionali, con il supporto di Dreamcom e sotto l’alto patrocinio del Parlamento Europeo, della Regione Lazio, dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero dell’Università e della Ricerca.

 

Sono stati fatti dei passi importanti nella ricerca, che hanno portato ad avere dei vaccini e delle cure, ma questi vanno presi a fattore come bene comune. Ci deve essere una discussione forte dei Paesi, dell’Oms, dell’Onu, del G20 per porre una questione fondamentale che è l’accesso libero ai brevetti, la disponibilità dei vaccini. Noi stiamo conducendo una campagna importante nell’esatta consapevolezza che non è sufficiente arrivare all’immunizzazione, ma è necessario che questa immunizzazione coinvolga tutti i Paesi del mondo se vogliamo uscirne assieme. Ringrazio il lavoro degli operatori sanitari, ringraziandoli affettuosamente per l’impegno che stanno portando perché ci consegnano anche un’attività della nostra Regione, che è un’attività guida nella gestione della pandemia a livello nazionale. Però io credo che vadano ripensate profondamente le istituzioni, perché su questo argomento deboli e flebili sono state le voci dell’Oms, deboli e flebili anche quelle dell’Europa e degli altri organismi internazionali. Da questa pandemia ne usciamo insieme o tutti ne verremo travolti”, conclude.

 

Erika Ciancio

Erika Ciancio, giornalista iscritta all’Ordine del Lazio. Inizia la sua carriera presso giornali nazionali di cronaca e politica, specializzandosi nei rapporti di pubbliche relazioni con la stampa per personaggi pubblici, anche del mondo dello spettacolo, professionisti e politici nazionali. Esperta in strategie di comunicazione social, punto di riferimento per molti personaggi nei “piazzamenti” televisivi nazionali, radio, e giornali.