“Avremo ambulatori mobili e test sierologici per strada per limitare il contagio. Le mascherine chirurgiche ci permetteranno di vivere muovendoci”
Il Dott. Antonio Magi, Presidente dell’Ordine dei medici di Roma, è intervenuto nel corso del programma Genetica Oggi condotto da Andrea Lupoli su Radio Cusano Campus, riguardo la fase 2:
“Riguardo i nuovi infetti siamo in una fase di stabilizzazione. A Roma e nel Lazio i dati sono molto positivi con dei numeri molto bassi. Abbiamo avuto dei piccoli focolai ma siamo intervenuti con le nostre unità mobili in accordo con l’Ospedale Spallanzani di Roma e siamo andati subito a fare tamponi in queste aree. I due maggiori focolai sono stati a Nerola in provincia di Roma e in un vecchio stabile a Roma. Li abbiamo tenuti sotto controllo e questo ci ha permesso di bloccare ogni focolaio. Se riusciamo a mantenere questi numeri dovremmo farcela il prima possibile.”
“Stiamo già lavorando per la fase 2 – ha spiegato Antonio Magi – perché non vogliamo farci trovare impreparati come è successo nella fase 1, anche se noi a Roma ci siamo mossi bene, vorrei ricordare che i primi due contagiati in Italia sono stati i due cinesi nell’albergo di Roma. Quello che stiamo facendo in questo momento è una sperimentazione legata ai termoscanner che stiamo usando presso le stazioni ferroviarie per cui le persone che scendono dal treno sono sottoposte a misurazione della temperatura e abbiamo un ambulatorio mobile con i nostri medici dell’ordine sul posto che fanno il triage. Questo dovrà essere poi rimesso davanti alle metropolitane, ai centri commerciali, agli uffici pubblici, così da limitare il più possibile nella fase 2 un contagio. L’altra cosa importante che abbiamo chiesto alle istituzioni è quella di trovare nell’immediato le mascherine chirurgiche perché una modalità che ci permetterà di vivere muovendoci sarà proprio la mascherina che ci tutelerà a vicenda. L’altra cosa saranno i test rapidi che ci permetteranno di vedere se c’è una malattia conclamata oppure degli anticorpi. Per adesso non siamo ancora in grado di vedere il virus nella prima fase del contagio ma si sta studiando di trovare un modo anche per superare questo limite. Avremo nella fase 2 tamponi per gli operatori sanitari e sociosanitari per verificare possibili untori.”
“Nella fase 2 potremmo verificare la presenza del virus con i test sierologici in chi circola, chi va a lavorare, chi va negli ospedali, chi va nelle rsa. Ricordo che siamo ancora nella fase 1 e secondo me ci staremo per almeno una ventina di giorni”
“I costi di questi test sono irrisori e sostenibili. Non possiamo fare solo conti però visto che il servizio sanitario negli ultimi anni è stato depauperato di 7 miliardi, non uno scherzo” ha concluso.