Confassociazioni: ignorati genitori partite iva e lavoratori autonomi
“Ancora una volta il Governo ha perso l’occasione per evitare di discriminare i genitori che svolgono un lavoro autonomo rispetto a quelli che hanno un’attività lavorativa come dipendenti pubblici o privati. Nonostante il nostro forte richiamo delle scorse settimane a riequilibrare la situazione con opportuni emendamenti al Decreto Agosto siamo arrivati, invece, alla conversione senza alcuna soluzione per risolvere una questione socialmente ed economicamente così importante. E nulla è nemmeno previsto nei Decreti Ristori. Un atteggiamento inspiegabile nonostante un interessamento del Ministro per la Famiglia e le Pari Opportunità, Elena Bonetti e nonostante la recentissima forte presa di posizione del Vice Presidente della Camera, Mara Carfagna”.
Lo sottolineano in una nota Angelo Deiana, Presidente di Confassociazioni, e Federica De Pasquale, Vice Presidente Nazionale di Confassociazioni.
“Lo ribadiamo ancora una volta – ha concluso il Presidente di Confassociazioni, Angelo Deiana – qualunque forma di sostegno al mondo del lavoro ci vedrà sempre favorevoli senza distinzioni per la qualità dei lavoratori impattati dalla pandemia. Quello che troviamo francamente sconcertante è la profonda disattenzione al mondo delle Partite IVA. Lo dimostra il fatto che anche nei Decreti “Ristori”, quando si parla di scuole e misure per la famiglia, si ignorano incredibilmente i genitori lavoratori autonomi, quasi che fossero genitori ricchi o di serie B. Non è giusto perché, al di là di piccole elemosina spesso non dignitose, lavoratrici e lavoratori autonomi e con partita IVA non hanno visto luci nel tunnel della pandemia e sembra che il buio continuerà ancora per molto tempo”.