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Codegoni e Basciano? Secondo Sara Sotira la pressione mediatica al centro della crisi

Se ne parla da giorni, e più i giorni passano più si scoprono nuovi elementi. Il caso che ha colpito la coppia formata dal dj Alessandro Basciano, ex volto di Uomini e Donne e del Grande Fratello, e da Sophie Codegoni (balzata agli onori delle cronache dalle medesime trasmissioni) si fa sempre più complicato. Una relazione tormentata, fatta di continui litigi, separazioni e riunioni. Con una figlia a sigillare questo loro amore ma anche spesso tirata in mezzo alle discussioni suo malgrado. Lui è stato arrestato per le denunce dell’ex compagna e subito dopo rilasciato per le controprove fornite al giudice dal legale di Basciano, l’avvocato penalista Leonardo D’Erasmo. Ma cosa può scatenare una simile acrimonia tra due persone che si sono amate al tal punto da mettere al mondo una figlia, e oggi giunti a un punto di non ritorno? Ne parliamo con la psicosessuologa Sara Sotira, psicosessuologa e coach relazionale, che ci fa un’analisi approfondita del caso.

Il caso Basciano – Codegoni continua a far discutere. Che idea si è fatto di questa coppia?

Il caso Basciano-Codegoni offre uno spaccato interessante su come le relazioni, anche quelle apparentemente perfette sotto i riflettori, possano nascondere dinamiche complesse. Questa coppia sembra rappresentare una combinazione di intensità emotiva e difficoltà nel gestire i conflitti, caratteristiche comuni ma amplificate dalla pressione mediatica. Più che giudicare, la loro storia invita a riflettere su quanto sia delicato l’equilibrio tra amore e incomprensione, soprattutto in un contesto così esposto al giudizio pubblico. È un esempio di come, dietro le luci della ribalta, possano celarsi sfide profondamente umane.

Perché questo caso rispetto ad altri fa così clamore?

Quando una coppia così esposta mediaticamente passa da una favola d’amore sotto i riflettori a una crisi drammatica, tocca un nervo scoperto nella collettività. Molte persone vedono in quella storia un riflesso delle proprie difficoltà, dei propri sogni infranti o delle lotte interiori. Questo fenomeno, noto come proiezione, spinge il pubblico a identificarsi, intensificando il coinvolgimento emotivo. A complicare il tutto, c’è il bisogno umano di giudicare e schierarsi.

Lei non intravede un rischio grave per la credibilità della giustizia? Prima un arresto e dopo 48 ore un rilascio?

Il caso del rapido arresto e successivo rilascio di Alessandro Basciano sollleva inevitabilmente interrogativi sulla percezione di credibilità del sistema giudiziario. Tuttavia, è importante sottolineare che tali decisioni si basano su un’analisi approfondita delle prove disponibili e sul rispetto delle garanzie legali. Il giudice ha ritenuto che le evidenze non fossero sufficientemente solide da giustificare una detenzione preventiva, portando così alla scarcerazione. Questo processo evidenzia l’equilibrio che la giustizia cerca di mantenere tra la tutela dei diritti individuali e l’esigenza di prevenire abusi di misure restrittive in assenza di elementi concreti.

Parlare di problemi di coppia è il suo mestiere. Le capitano molti casi analoghi da trattare?

Sì, mi capita spesso di trattare casi che presentano dinamiche simili a quelle emerse nel caso Basciano-Codegoni. Porta alla luce tematiche che tratto quotidianamente, ma con una differenza importante: in terapia, le questioni non vengono esposte al giudizio pubblico. Questo permette di affrontarle in uno spazio sicuro e protetto, dove entrambi i partner possono esplorare le loro vulnerabilità senza paura di essere criticati o fraintesi. Questo, a mio avviso, è il primo passo verso una vera guarigione.

Prendendo spunto da loro, ma in tutte le relazioni che vivono questo problema, possibile che nonostante l’intimità ci si faccia poi la guerra?

Le relazioni, soprattutto quelle basate su un’intimità profonda, a volte nascondono una dinamica paradossale: la capacità di creare sia amore che guerra. Questa trasformazione si lega a ciò che potremmo definire attrazione negativa, un fenomeno in cui due persone, pur provando sentimenti intensi, si trovano intrappolate in una dinamica tossica. Spesso, più sono legate, più diventano preda di emozioni distruttive. È come se la profondità della connessione amplificasse non solo l’amore, ma anche le emozioni più oscure.

In generale noi italiani per cosa litighiamo di più in una relazione?

Tra tutte le ragioni, la gelosia emerge come il tema dominante. È un’emozione amplificata dalla passione che spesso caratterizza i rapporti italiani. Un messaggio sospetto o persino un “like” su un post social possono diventare scintille in un rapporto già teso.Un altro motivo di conflitto è la difficoltà di comunicare, una parola non detta, un bisogno inespresso, o il silenzio nei momenti importanti possono trasformarsi in barriere insormontabili.