Clandestin Recordz, volto nuovo della musica italiana
Il mondo del rap, del trap e dell’hip pop, contaminato anche da altri generi ultramoderni, è alla base dell’esistenza della “Clandestin Recordz”, una realtà musicale che ha cominciato da poco a muovere i suoi passi, ottenendo già strepitosi risultati.
In un momento in cui il mercato è saturo, e piegato in due dall’emergenza Covid, la “Clandestin Recordz” in controtendenza ha trovato il suo posto al sole grazie a un’offerta di artisti, di idee, di sound che l’ha resa subito visibile al grande pubblico e popolarissima fra i giovani.
Come tutte le vere attività di successo, anche questa nuova realtà nasce “in famiglia”, ovvero dalla passione di alcuni amici che decidono di mettere in pratica le proprie capacità, curando ogni dettaglio del lavoro che fanno, perché quando a stimolare l’interesse è l’amore per la musica e nient’altro, tutto è quasi perfetto.
“Clandestin Recordz” nasce a Roma nel 2016, come associazione culturale e label indipendente, evolvendosi secondo le richieste di mercato e stabilendosi come marchio e brand in ascesa.
L’associazione culturale è stata fondata nel 2016 da Danilo Alleruzzo, in arte Daruma, con lo scopo di poter dare alle generazioni attuali e future una valvola di sfogo artistica e far in modo che ognuno abbia la possibilità di raggiungere i propri obiettivi e traguardi.
La mentalità dell’etichetta si basa sulla linea di pensiero delle label americane della Golden Age. L’iter di selezione e formazione dell’artista prevede un percorso step-by-step mirato alla reale crescita artistica.
Attualmente gli artisti gestiti dalla “Clandestin Recordz” sono: China, Chef, Yui Freeman e da settembre entrerà nel gruppo anche Tehsmo. Nello pagina Instagram tutte le novità: https://www.instagram.com/clandestinrecordz/. Le hit dei talent sono presenti sulle piattaforme musicali più famose.
Si mormora che a settembre, nella Capitale, tutti gli artisti della “Clandestin Recordz” potrebbero esibirsi in un evento organizzato ad hoc, per la stampa e per i fan, in modo da cantare le loro più celebri canzoni, ma anche per raccontarsi come non avevano mai fatto prima.