Azienda biologica De Sanctis, vini dalle remote tradizioni
La storia dell’azienda agricola biologica De Sanctis affonda le proprie radici nel lontano 1816 tra gli antichi ed epici luoghi del lago Regillo.
Oggi Luigi De Sanctis, nelle splendide terre del Frascati, continua come allora a produrre vino con il contributo e il supporto dei figli e della moglie. Situata a soli 15 chilometri da Roma, l’azienda è immersa in un ambiente ancora incontaminato e dominato dai verdi panorami delle campagne laziali.
La nostra piacevolissima passeggiata all’interno dei vigneti autoctoni, accompagnati dal proprietario, si snoda tra racconti di antiche storie, vedute naturalistiche e uve biologiche. Luigi spiega molto della sua attività e della passione che lui e la sua famiglia mettono nella terra, con particolare attenzione ai cicli naturali – rammentando le vecchie tradizioni – che ne fanno un importante punto saldo.
Francesco, figlio di Luigi ed enologo dell’azienda, segue tutte le fasi della produzione del vino: dalla produzione dell’uva, alla definizione del protocollo di lavorazione, alla valutazione della qualità dell’uva, fino all’imbottigliamento ed alla commercializzazione del prodotto finito. Il suo obiettivo primario è la produzione di un vino sicuro, eticamente corretto, gradevole dal punto di vista organolettico.
Tra i bianchi consigliati c’è il “496” Frascati Superiore DOCG, il nome lo si deve ad una famosa battaglia tra i Romani e i Latini combattuta sulle sponde del Lago Regillo, area in cui si trova l’azienda, proprio nel 496 a.C.
Nell’azienda De Sanctis ogni singola fase produttiva è improntata alla salvaguardia dell’ambiente circostante e al benessere del consumatore. Per questi motivi non vengono usati pesticidi e vengono seguiti scrupolosamente i dettami dell’agricoltura biologica. L’uva viene ancora raccolta a mano con la stessa attenzione di una volta per evitare di rompere gli acini e viene portata direttamente nella cantina situata all’interno dei vigneti. Al succo d’uva, nelle successive fasi di lavorazione, non si aggiunge nessun additivo, ma gli si lascia esprimere semplicemente tutta la profondità e la complessità del territorio.