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Mas alla de la Oscuridad, Antonio Desiderio contro la violenza di genere

Il manager di balletto internazionale Antonio Desiderio dopo la tournée in Arabia Saudita con Il Lago Dei Cigni porta in scena un altro progetto a cui tiene tantissimo, il Mas alla de la Oscuridad nel prestigioso Teatro Apolo di Barcellona.
La danza in questo spettacolo non è solo strumento di bellezza e di tecnica, ma anche come mezzo di comunicazione di scottanti argomenti sociali dato che viene raccontata la lotta contro la violenza sulle donne.  La creazione coreografica dello spettacolo è a cura dei coreografi internazionali Emanuela Campiciano e Gino Labate con “Mas de la Oscuridad” che andrà in scena nella caldissima Catalogna dal 31 Marzo al 03 Aprile.
“Mas allá de la oscuridad” è uno spettacolo di danza contemporanea che fa capo a un più ampio progetto di sensibilizzazione, informazione e prevenzione contro la violenza sulle donne, portato in scena dal Barcelona Ballet Project – The Company,  compagnia di danza contemporanea composta da giovani danzatori tra i 18 e i 24 anni, e la direzione artistica è affidata proprio a Gino Labate ed Emanuela Campiciano. Obiettivo del progetto è sensibilizzare il pubblico sul valore della vita e su come va tutelata e valorizzata, comprendere che uno stile di vita lontano dalla violenza può migliorare le relazioni interpersonali e il rispetto tra gli altri. La danza per soddisfare questo fine diviene un veicolo forte, ricco di significato ed espressione, un mezzo attraverso il quale lo spettatore rivive un’importante riflessione sui sentimenti di amore, amicizia, amore materno, energia positiva.
Il progetto è a cura di Antonio Desiderio Artist Management, il quale afferma: “Sono felice di poter portare dopo un lungo lavoro di tempo, questo progetto sul palcoscenico del Teatro Apolo. In una città multietnica come quella di Barcellona, il pubblico potrà usufruire di una serata di grande danza contemporanea che permetterà una riflessione e soprattutto interrogarci con noi stessi sul valore del concetto donna.”
Una coreografia di spessore quindi, non solo da un punto di vista tecnico ma anche umano, che vuole far riflettere su questo tema che purtroppo rappresenta una piaga sociale che ci affligge da troppo tempo e probabilmente non viene sanzionato nella giusta maniera per chi la commette.