Ali libere 1522: un rifugio per le donne vittime di violenza
Un luogo virtuale o fisico in cui è possibile trovare il conforto e il supporto psicologico e legale necessario. Delle Voci amiche di Volontarie e Professioniste che si propongono di garantire un aiuto immediato a tutte quelle persone vittime di violenza. Abbiamo intervistato l’Avv. Mariateresa Meli, consulente dell’associazione Girasole Ali ibere 1522.
- Come intervenite per combattere la violenza contro le donne?
La nostra associazione ha come scopo principale quello di fornire assistenza e supporto psicologico e legale a tutte quelle persone che vivono in un contesto familiare violento, ovvero a quelle persone vittime di bullismo e di sottomissione. Relativamente alla violenza di genere, sotto il profilo legale la vittima verrà affiancata ed assistita dalla fase che va dalla prospettazione alle autorità giudiziarie della situazione in cui vivono fino alla successiva fase ed eventuale del processo. Ove necessario viene valutata la possibilità di collocare la vittima in case famiglia o rifugio segreto. Queste sono valutazioni che vengono fatte in base alla specifica situazione di ogni vicenda.
- Come è cambiata, se è cambiata, la vostra attività, durante e dopo la pandemia?
Denunciare una violenza subita è un atto che richiede tantissimo coraggio per affrontare lucidamente un dramma così grande. Durante la pandemia abbiamo ricevuto parecchie richieste di aiuto, le donne stanno trovando il coraggio di uscire dall’ombra e di denunciare la propria situazione…quindi tutto è cambiato in meglio.
- Ci sono delle storie in particolare che vi hanno impressionato e che volete condividere con noi per sensibilizzare chi legge?
La storia che più ci ha colpite e che è stata il motore nella fondazione della nostra associazione è stata quella di Lorena. Una ragazza solare, ambiziosa ma soprattutto che credeva nell’amore vero e sincero. La sua storia era quasi una favola, nessuno avrebbe mai pensato che dietro quei sorrisi e quegli abbracci ci sarebbe stata la sua morte. In tanti pensano che Lorena abbia subito violenza dal suo carnefice, ma che lei ha voluto tacere per proteggerlo e in nome dell’amore che li legava. Ci tengo a sottolineare che l’amore non è questo e che soprattutto a volte l’amore non basta. Cercate l’amore sano, che vi fa sorridere e piangere in maniera genuina. Non tacete ma fuggite dall’orrore e dall’egoismo della violenza.
- Qual è il messaggio da far arrivare alle donne vittime di violenza?
Un messaggio che lanciamo a tutte quelle persone che vivono in un contesto violento fisico o psicologico è quello di chiedere aiuto e di farlo prima possibile! La richiesta di aiuto spesso può essere un monito per mettere l’autore della violenza nelle condizioni di tirare remi in barca e correggere il suo atteggiamento . Non denunciare può significare avallare, giustificare l’atteggiamento sbagliato di che usa violenza. Pertanto vi dico non abbiate paura di chiedere aiuto; noi siamo qui per ascoltarvi e poi insieme scegliere quello che è più opportuno più giusto più proficuo da fare Chiedere aiuto non vuol dire esclusivamente denunciare!
Si può riuscire ad uscire dal tunnel della violenza anche senza arrivare alla denuncia
- Quali sono i vostri contatti per chiedere aiuto?
Chiunque voglia entrare in contatto con noi, anche per qualsiasi richiesta, informazioni ed eventuali collaborazioni, può farlo telefonando al numero 09221757225, scrivendo all’indirizzo di posta elettronica alilibere1522@advgirasole.it ed possibile anche raggiungerci tramite il gruppo Facebook “ali libere 1522” ed il nostro sito internet https://www.advgirasole.it