Alassio dichiara guerra agli odiatori social di professione
Alassio.
Il Comune di Alassio, in provincia di Savona, nella Liguria di ponente, ha deciso di reagire. Il primo, in Italia, a prendere carta e penna e a scrivere a quei cittadini che per mesi hanno alimentato sul web una vera campagna di odio nei confronti dei turisti piemontesi e lombardi, che da sempre nei mesi caldi affollano la località balneare.
La Città del Muretto, così viene definita per via della parete piastrellata dalle firme di nomi famosi che regge i giardinetti ai lati del Comune, ha deciso di combattere i “leoni da tastiera” che dall’inizio della pandemia hanno cominciato una superficiale e dannosa caccia alle streghe nei confronti di milanesi e torinesi, spesso titolari nella zona di seconde case, dando loro degli untori (come fossero tutti infetti di Covid-19), augurandosi che restassero chiusi nelle loro dimore e non scendessero ad Alassio per non rischiare di spandere il contagio del Coronavirus.
Un atteggiamento infantile, ridicolo, che – come si poteva immaginare – non è stato preso molto bene dai diretti interessati, tanto che perfino il Sindaco di Milano era intervenuto per dire la sua sulla questione, anche se in quel caso era un discorso in generale visto che gli atteggiamenti di intolleranza verso l’estremo nord sono arrivati un po’ da tutta Italia.
Stufi di vedere ogni giorno ondate di cattiverie, di volgari considerazioni sui turisti, che per Alassio sono una preziosa fonte di reddito (ed è quanto mai assurdo che proprio alcuni alassini non abbiano avuto il buon senso di tacere), legittimate anche dai gestori delle pagine locali facebbok come “Sei di Alassio se….”, o “Gente innamorata di Alassio” incapaci di moderare i canali e i loro iscritti, l’Amministrazione alassina si è rivolta a quella spicciolata di cittadini indisciplinati per cercare di riportare ordine, educazione e cervello che qualcuno evidentemente aveva perso per strada.
<<C’è un fronte – si legge nella lettera firmata dall’Amministrazione del Comune di Alassio – quello dei tanti dei troppi che, nascosti dietro ad una tastiera, lanciano strali e anatemi all’indirizzo di turisti piemontesi e lombardi diffidandoli dal venire ad “appestare” (ed è uno degli apostrofi più gentili) la gente ligure.
La caccia all’untore è decisamente sfuggita di mano assumendo una portata che ci ha spinto a chiedere l’aiuto di tutti e a scrivere questo messaggio.
Ci stiamo attrezzando con test e con supporti di telemedicina per accogliere e vivere in sicurezza questa estate; la Polizia Municipale, le Forze dell’Ordine hanno già ampiamente dimostrato la propria capacità di controllo e indirizzo.
I numeri dell’emergenza – quelli reali, non quelli millantati dai tanti fake – sono numeri all’insegna dell’ottimismo e della speranza. Non vi è motivo per cui, con le precauzioni di legge, ampiamente recepite e attuate da tutti, non si possa riprendere là dove si era lasciato.
Siamo una città tradizionalmente a vocazione turistica, la nostra stessa sussistenza, la nostra economia, il nostro benessere, i servizi… tutto dipendono e dipenderanno da come sapremo riprendere le redini di questa stagione.
Ma se viceversa continueremo a trattare piemontesi e lombardi alla stregua di “appestati” il lavoro, le fatiche, le risorse di tutti saranno letteralmente buttate al vento.
Facebook consente le segnalazioni per “incitamento all’odio” ed è questo l’atteggiamento di chi continua ad insultare e perseguitare i turisti. Lo farà ognuno di noi, invitiamo gli alassini davvero innamorati di Alassio a farlo, smorzate le ali di chi semina odio e così facendo distrugge la nostra splendida città>>..