Al via l’iniziativa UNO/PARI: il “pareggio” solidale che vale più di una vittoria
L’iniziativa dell’azienda abruzzese Ursini a favore della Comunità Papa Giovanni XXIII trasforma gesti semplici in aiuti preziosi: un acquisto online serve a portare prodotti alimentari sulla tavola di chi ne ha più bisogno, nel segno di quella solidarietà indispensabile per ripartire dopo i mesi difficili della pandemia
Dopo mesi difficili stiamo giocando una partita cruciale: quella di una ripartenza che deve essere di tutti e per tutti e che di conseguenza ha bisogno anche del sostegno della solidarietà. Guardando allora a questa partita, può un pareggio essere più desiderabile di una vittoria? Col pensiero allo sport, specialmente in questo momento di Europei di calcio, verrebbe da rispondere no. Eppure, basta correggere un po’ il tiro per accorgersi che ci sono dei casi in cui col risultato di “uno pari” si vince tutti.
Ecco perché proprio “UNO/PARI” è stato scelto come nome dall’azienda alimentare abruzzese Ursini per il progetto destinato a sostenere le persone ospiti nelle realtà di accoglienza della Comunità di Don Benzi. Un’iniziativa che, appunto, trasforma il concetto di pareggio in una via per rinforzare quella catena della solidarietà che per molti può fare la differenza e che può dare uno slancio in più per guardare avanti dopo il periodo difficile della pandemia. L’idea è semplice quanto efficace: per ogni prodotto venduto sulla propria piattaforma di e-commerce, Ursini ha deciso di donarne uno alla Comunità, che su tutto il territorio italiano assicura accoglienza e supporto a oltre 5mila persone in difficoltà attraverso case di accoglienza, Capanne di Betlemme per i senza dimora, mense di strada, case famiglia.
Così, acquistando ad esempio una bottiglia di olio extravergine, o un barattolo di salsa di
pomodoro, si farà in modo che lo stesso prodotto arrivi sulla tavola di una persona che altrimenti non riuscirebbe a mangiare. Un piccolo gesto che innesca un percorso virtuoso e cruciale, nel segno di quello spirito di vicinanza agli ultimi e ai più poveri che la Comunità porta avanti sin dalla sua fondazione a opera di Don Oreste Benzi nel 1968. “Tra le tante difficoltà sorte in questo periodo e che ci aspettano in futuro per via dell’emergenza nata dalla pandemia, un’iniziativa come questa ha un ruolo molto importante”, spiega Giovanni Ramonda, Responsabile generale della Comunità, “perché opera concretamente per la giustizia redistributiva, per costruire un mondo in cui chi è in situazione di bisogno ed è costretto a tendere la mano in cerca di aiuto, trovi risposta e qualcuno pronto non solo a sfamarlo, ma anche ad ascoltarlo e a riconoscerlo come fratello.” Un’azione quotidiana e semplice si trasforma così in un aiuto concreto per chi ha più bisogno, dimostrando come anche con poco si possa fare molto.
La Comunità Papa Giovanni XXIII redistribuirà i prodotti ricevuti alle persone accolte nelle sue realtà di accoglienza, specie quelle in povertà più estrema, ma anche alle famiglie o alle realtà a cui assicura sostegno e aiuto, forte di una familiarità e presenza in un mondo che ai più sembra lontano, ma che mai come ora si avvicina. Alle povertà a cui molti erano soliti pensare, oggi si aggiungono le nuove povertà, quelle innescate dalla pandemia: chi si è ritrovato senza più niente, bisognoso di un pasto o di un posto dove stare.
Ursini non è nuova a questo tipo di iniziative ma oggi, attraverso la Comunità Papa Giovanni XXIII, ha potuto dare al progetto UNO/PARI una portata ancora maggiore. “Il progetto – spiega il fondatore Giuseppe Ursini – nasce nel 2016, insieme a una realtà che operava con i senza fissa dimora di Milano. Oggi allarga il suo sguardo e lo fa con la Comunità Papa Giovanni XXIII, che ha un respiro molto più ampio. ‘Essere famiglia con chi non ce l’ha’ era il motto di Don Oreste Benzi, e per famiglia intendeva quella da dare ai bambini rimasti soli, alle persone con disabilità, agli anziani dimenticati, alle vittime della società. Da subito mi è piaciuto questo messaggio, così come il grande progetto della ‘Società del Gratuito’ che la Comunità di Don Oreste sta realizzando in Italia e nel mondo. Questo dinamismo, questa vitalità, questo impegno forte ed efficace hanno fatto sì che cercassi il contatto con loro, per realizzare questo progetto insieme” conclude.
Le prime consegne di prodotti sono già state effettuate alle Capanne di Betlemme per l’accoglienza di persone senza dimora e in grave povertà che la Comunità da anni ha aperto a Rimini, Bologna, Cuneo e Chieti. Così come due consegne alle mense che la Comunità organizza ogni settimana per le persone in difficoltà di Torino e di Roma e altre ne seguiranno, perché il progetto andrà avanti nei prossimi mesi forte del fatto che, nel campo della solidarietà, un pareggio vale più di una vittoria.